3 fattori positivi sui tagli alle università

 3 fattori positivi sui tagli alle università

Basta lamentarsi, ecco come trovare qualcosa di buono sui tagli alle università.

1. Il rapporto inversamente proporzionale tra sedie e persone
Non importa quale materia spieghi il professore, o se la tua sia una facoltà scientifica, nelle assegnazioni delle aule, il rapporto studenti–sedie sarà sempre di 1:30. Invasione dello spazio personale, arti bloccati, impossibilità di raggiungere il bagno, questi sono i principali problemi di chi si trova a seguire la lezione compresso tra i colleghi, con i quaderni altrui poggiati su parti del corpo che non pensavi potessero rendere un quaderno abbastanza dritto per poterci scrivere sopra. Il cervello perde la capacità di riconoscere i propri arti, durante le ore si finisce per avere una mano sulla bocca mentre si sta sbadigliando, ma non è la propria. Ma perché essere pessimisti? Avete imparato a piegarvi in modi così innaturali che ormai scrivono libri di yoga su di voi, le vostre relazioni con i colleghi sono diventate molto più ‘intime’, ed oramai siete diventati anche green: con il calore sprigionato dalla folla illuminate i lampadari di tutta l’università.
2. L’assistente incazzato
Vi ricordate quanto era bello all’inizio dell’università? Quando ancora non sapevate nulla di nulla e al primo esame avete colto l’occasione per passare con l’assistente, in quanto sicuramente ‘più bravo’ del docente? Bei tempi. E’ stato prima di scoprire quanto l’impossibilità di fare carriera dopo il dottorato ed il post hoc, può far incazzare un assistente . E’ stato prima di scoprire delle bambole vodoo che l’assistente si porta sempre in borsa. Gli assistenti diventano così sadici che V di V per Vendetta gli lustra le scarpe. Costantemente incazzati peggio di Hulk, più sadici dell’Enigmista, vi bocciano con così tanta naturalezza e tranquillità, che nemmeno vi rendete conto di cosa sia successo da quando avete risposto all’appello, a quando siete usciti. Fama e gloria a chi passa gli esami con l’assistente, la sua foto rimarrà per sempre sul muro dei vittoriosi. Accettate la sfida?
3. Le tasse universitarie
Le tasse sono diventate talmente alte che non potete neanche più permettervi il gatto. Siccome l’unica cosa semplice da richiedere era l’Isee, da gennaio hanno complicato così tanto le procedure, che ora dovete portare i documenti all’INPS, al CAF, a tutti i sindacati CGIL, CISL, UIL, a Mordor, Hogwarts e al topolino che al mercato mio padre comprò. Quando finalmente avete ottenuto l’Isee, iniziate la procedura per la borsa di studio, ma per risultare idonei avete dovuto vendere il gatto, insieme a tutti i familiari, su Ebay. Finalmente vincete la borsa di studio. Dopo tre anni vi arriva a casa una busta con due matite masticate, un evidenziatore scarico e un euro (falso) per il caffè. Mai abbattersi, avete imparato l’arte dell’arrangiarsi.
Insomma, la mancanza di fondi potrebbe alla fine avere risvolti positivi, quali ingegno, fama e autonomia, tutte qualità indispensabili.
A voi quali altri risvolti positivi vengono in mente?

di: Valentina Deiana

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