Sopravvivere all’università: regole da seguire

 Sopravvivere all’università: regole da seguire

Come Sopravvivere all’università ? Avete presente la tavola di Ahkmenrah, il faraone di “Una notte al museo”? Da quando quella reliquia è stata portata al Museum of Natural History, tutto, all’ interno dell’ edificio, ha cominciato a prendere vita.

È lo stesso concetto che vale per il Codice degli Studenti: grazie ad una serie di precetti antichissimi, tramandati oralmente di generazione in generazione, la nostra specie si è mantenuta in vita, dall’alba dei tempi fino ad oggi.

Ogni studente proveniente dai quattro angoli della terra dovrebbe essere a conoscenza di queste regole auree, pertanto cerchiamo di diffondere il verbo.

Come Sopravvivere all’università

  • Non affrontare la giornata senza aver fatto colazione.

    Doversi alzare all’ alba è la decisione più difficile che prendiamo ogni giorno, quindi cerchiamo di non punirci ulteriormente evitando la colazione, che tra l’ altro permette al nostro cervello di ripartire meglio grazie all’ apporto degli zuccheri.
  • Non dimenticare a casa il tablet, le cuffie o il romanzo che si è cominciato.
    Rispetto ai mezzi pubblici a cui siamo abituati, il pulmino che nei film americani trasporta i carcerati sembra molto più confortevole, pertanto cerchiamo di non peggiorare il tragitto casa-università e portiamo con noi qualcosa che possa farci compagnia.

    Assorti nella lettura o con le cuffie alle orecchie non dovremmo dare modo di rivolgerci la parola a chiunque abbia intenzione di farlo. Tanta gente non riesce a capire che “prima mattina”= lasso di tempo che va dalle 7.00 alle 11.00, durante il quale una persona sta ancora cercando di capire chi è e qual è il suo scopo nella vita.

    Bisognerebbe appendere un promemoria su tutti gli autobus e i treni.

  • A lezione mai sedersi in prima fila né vicino a persone che chiacchierano.
    Se si è intenzionati a seguire le lezioni per facilitarsi il lavoro a casa, per obbligo di frequenza, o per altri motivi, sedersi in una delle file più avanti è la cosa migliore: si sente quello che dice il professore anche se non parla al microfono, e non c’ è bisogno dell’ occhio magico di Malocchio Moody per capire cosa c’ è scritto sulle slide.

    Tuttavia la prima fila è altamente sconsigliata: i geni del male degli architetti che hanno progettato le aule universitarie hanno tenuto conto del fatto che dalla cattedra del professore si deve sentire e vedere tutto, perciò è difficile mandare un messaggio o scambiare una parola con il compagno senza che il docente se ne accorga ed eventualmente memorizzi il volto dello studente per fargliela pagare all’ esame.

    Paranoia o precauzione? Il confine è labile.

    Da evitare anche le persone che fanno di tutto fuorché seguire la lezione: le loro chiacchiere distraggono, specialmente se riguardano argomenti più interessanti di quelli esposti dal professore.

  • Non mangiare troppo a pranzo.
    L’ abbiocco è sempre in agguato. Quindi evitiamo di rimpinzarci di cibo se poi dobbiamo studiare o seguire le lezioni e non possiamo concederci un riposino.

    Con primo, secondo e dolce la palpebra cala inevitabilmente e non ci sono mollette o stuzzicadenti a reggere.

    Arriverà il giorno in cui un professore di ingegneria inventerà una mano di plastica che registra la chiusura degli occhi e tramite una molla schiaffeggia il povero studente, ma non è questo il giorno, quindi per ora diamoci una regolata.

  • Il cioccolato come elisir contro gli effetti negativi della sessione d’ esami.Il cioccolato favorisce il rilascio delle endorfine, gli ormoni del benessere e del buonumore; aiuta la produzione della serotonina, una sostanza che favorisce la tranquillità e il sonno; e infine è un alimento che contiene fosforo, ottimo per aumentare la concentrazione e l’attenzione.

    Quando l’ ansia e lo stress pre-esame raggiungono il culmine, il cioccolato è un rimedio che dovremmo avere sempre a portata di mano. (Remus Lupin docet).

  • Garantirsi almeno otto ore di sonno.
    E’ scientificamente dimostrato che il sonno è uno dei rimedi migliori per la concentrazione che ci abbandona, quindi rinunciamo ad un episodio della nostra serie tv preferita e andiamo a dormire ad un orario decente.
  • Ritagliarsi un po’ di spazio per sé.Nell’ arco della giornata e della settimana è fondamentale concedersi delle pause dallo studio. Una giornata di mare permette di staccare la spina e ricaricare le energie, ma purtroppo non può fare miracoli per il pallore che sfoggeremo a giugno/luglio, conditio sine qua non della maggior parte degli studenti in sessione. Chissà se Roberto Carlino sarebbe disposto a svelarci il nome della sostanza che assume per essere così arancione…
  • Curare l’ esposizione quando si prepara un esame.

    Qualsiasi professore apprezza un’ esposizione ben curata, anche quelli che privilegiano la capacità di sintesi. Impreziosire il discorso con tecnicismi e parole appartenenti ad un lessico ricercato può rivelarsi la ciliegina sulla torta che fa guadagnare qualche punto in più all’ esame.

    Quante volte ci è capitato di conoscere tutto il programma e prendere un voto inferiore al collega che a colazione mangia pane e vocabolario?

C’ è sempre bisogno di qualche suggerimento, quindi se ne avete altri che non siano sul genere di “Keep calm & go to Honolulu with Merlin” fatevi pure avanti.

Usa le frecce per continuare

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