Il vestito che cambia colore: la spiegazione neuroscientifica

 Il vestito che cambia colore: la spiegazione neuroscientifica

In questi giorni sta spopolando in rete l’immagine del vestito che alcuni vedono blu e nero, altri invece bianco e oro. Si sono susseguite diverse interpretazioni (più o meno romantiche) del perché ciò avvenga. Un elemento sembra essere comune a quasi tutte le teorie: il ruolo della luminosità dello schermo e dell’ambiente circostante. Pare infatti che la diversa interpretazione dello stimolo (in questo caso la foto del vestito), dipenda proprio da questo elemento. La domanda è: perché? Cosa accade al cervello? Numerosi neuroscienziati si sono posti il problema delle immagini ambigue, ovvero immagini che sono viste in modi diversi da persone diverse, o anche dalle stesse persone in momenti diversi. Per capire meglio cosa accade cerchiamo di soffermarci sul modo in cui il cervello dà significato agli stimoli.
1 I processi top-down e bottom-up
Per interpretare, e quindi dare senso agli stimoli il cervello impiega 2 meccanismi che lavorano in modo parallelo, quasi sincronico: i processi bottom-up e i processi top-down. I primi estraggono le caratteristiche semplici dello stimolo come colore, forma, luminanza, elementi che da soli non sono dotati di significato, ma che lo acquisiscono venendo combinati insieme durante le ulteriori forme di interpretazione. I meccanismi top-down, invece, estraggono le informazioni dagli stimoli sulla base delle conoscenze della memoria a lungo termine, tenendo quindi conto delle aspettative sulla base di ciò che il cervello sa già, effettuando delle inferenze. Questi due sistemi si integrano a vicenda nella costruzione dell’interpretazione dello stimolo.
2 Stimoli ambigui
Esistono però degli stimoli ambigui, ovvero che non si presentano mai all’osservatore nello stesso modo, ma variano per colore, forma, dimensione, orientamento e prospettiva. Il cervello non riesce ad interpretarli e, per risolvere questo problema partecipa attivamente nella costruzione della rappresentazione della realtà, attraverso il principio di costanza della percezione, ovvero elabora delle euristiche che specificano le modalità di azione dei meccanismi top-down/bottom-up. Talvolta l’ambiguità dello stimolo è tale da non essere risolvibile, quello che accade è che popolazioni di neuroni diversi sono attivate con lo stesso livello di intensità e che competono tra loro per dare un’interpretazione piuttosto che un’altra. Questo evento è strettamente legato alla consapevolezza, infatti, l’individuo diventa consapevole solo di una interpretazione per volta.

asda

In questa immagine si può vedere una giovane di profilo o una donna anziana

Vestito dress

I quadrati A e B sono in realtà dello stesso colore

3 Il vestito
Il vestito può essere visto come uno stimolo ambiguo che mette in crisi il cervello. Sulla base di diversi fattori come la luminosità dello schermo o dell’ambiente circostante, i colori cambiano. Una bassa luminosità porta ad attivare una certa popolazione del cervello che codifica per i colori blu e nero, un’alta luminosità fa vincere la competizione a quei neuroni che codificano invece per il bianco e oro.
E voi di che colore vedete il vestito?

FONTE: Berti, Bottini, Neppi-Modona, Elementi di neuroscienze cognitive Carocci, 2007 (pagg. 80-109).

di: Valentina Deiana

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4 Comments

  • Scusate, ma se siamo nella stessa stanza e vediamo dallo stesso pc, perché allora lovediam8o diversamente?

    Se ogni cervello lo interpreta a modo suo, la colpa é dello stesso e non del dispositivo su cui ci connettiamo o della luce che abbiamo.

    My 2 cents.

    • Il tuo amico attiva certi neuroni sensibili a quella luminosità, tu ne attivi altri, perchè domina il processo top down, che si basa sulle inferenze sulla base delle informazioni in memoria, ed è quindi soggettivo. Al variare della luminosità,però, è possibile che si attivino neuroni diversi, ma questo può anche non accadere (sulla base del principio di costanza il cervello tende a mantenere la stessa rappresentazione, ma può non succedere, infatti in molti lo hanno visto di entrambe le combinazioni di colore al variare della luminosità.) Grazie per il commento, se hai altre domande scrivi pure. Valentina

  • Non si tratta dunque di daltonismo. E’ semplicemente un gioco visivo.

  • nero e blu

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