4 Modi Più o Meno Convenzionali Per Rintracciare il Relatore della Tesi
- Giulia Borzumati
- 28 Aprile 2020
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È il tuo relatore di tesi, o vorresti che lo fosse. Deve convalidarti il voto dell’ultimo esame che hai dato con somma ed immensa fatica su Teams. Ti serve un suo consiglio sull’esame (che devi ancora dare, sempre con somma ed immensa fatica). Insomma, ti serve, ti serve come l’aria. E non lo trovi. DA NESSUNA PARTE.
Quanti santi hai già pregato? Quante volte hai provato a scrivere una mail al suddetto desaparecido senza risultati?!
Ecco 4 modi per rintracciare il relatore della tesi.
- Spamming
Il buon vecchio metodo dello stalking digitale ad oltranza. Mandategli una mail. Poi un’altra. Poi, dopo due giorni di mancata risposta, mandategliene altre due. Un po’ il metodo con cui Groupon attira clienti, ovvero per esasperazione (a proposito, serve uno spazzolino elettrico? No perché ho ricevuto almeno trenta offerte, e ho solo 32 denti).
Il suddetto relatore della tesi riceverà una marea di mail con lo stesso oggetto, e prima o poi, accidenti, dovrà pure aprirle.
- Segugio
E va bene, è latitante, non risponde alle mail. A meno che non abbiate un corso proprio con quel professore (e in questo periodo di quarantena dubito possiate avere anche il minimo contatto fisico con lui), serve la terapia d’urgenza.
Andate sulla sua pagina e scoprite qual è il suo orario di ricevimento (ultimamente anche i prof meno tecnologici si sono attrezzati con Teams o simili)
Sì, dovete proprio video-chiamarlo, col rischio di sembrare la brutta copia di voi stessi, perché siete pallidi da fare invida a Casper. No, non sono ammesse maschere come ne La casa di carta.
Una volta superati gli ostacoli sopraindicati, vi troverete davanti al vostro pc inermi, in attesa di un segno divino. Iniziate a chiamare senza pietà: dovete incutere timore (no, non è vero: mettete solo angoscia).
Questo metodo, un tantino invasivo, è però uno dei più efficaci per arrivare velocemente ad ottenere un colloquio con questo animale raro che è il professore.
- Social Addicted
Questo metodo è uno dei più incerti, sicuramente uno dei meno convenzionali.
A meno che il professore in questione non provenga direttamente dal periodo del Cretaceo – e ce ne sono – avrà sicuramente almeno UN profilo attivo tra Facebook, Instagram e LinkedIn e quant’altro. Andate su Google, digitate il suo nome ed attivate la modalità Detective Conan. Qualcosa troverete senz’altro.
Se, invece, si tratta di un docente old school, tornate al punto 2 (e anche lì non assicuriamo niente).
Una volta individuato il punto debole da colpire, sparate il colpo. Un messaggio su Facebook e LinkedIn, un commento su Instagram con hashtag come @profinquestione #mirisponda #devolaurearmi #laprego. Prima o poi, cederà. Quantomeno, vorrà evitare figure imbarazzanti col popolo del social, non vi pare?
- Metodo del Viceré
Ogni professore, nel corso della sua esperienza, si porta dietro delle creature misteriose, pericolose ma potenzialmente utili: gli assistenti.
Si dice che gli assistenti fossero studenti come noi, una volta. Poi, dopo esami superati con successo e un misterioso attaccamento ad un professore in particolare, sviluppano l’insana attitudine al voler fare carriera all’interno della Facoltà. Così, iniziano a lavorare per un docente in particolare. Inutile dirlo, vengono relegati a fare i lavori più infimi: correzione dei compiti, fotocopie, gestione dell’agenda del professore. Ovviamente la frustrazione derivante da questo tipo di vita viene riversata sui poveri studenti inermi, nel classico schema re-vicerè-plebei.
Ecco, è su queste mitiche creature che dovrete fare affidamento, nel caso il docente che cercate non si sia ancora fatto vivo, dopo lo spam, dopo aver passato tre notti davanti al pc e dopo avergli mandato 7 messaggi privati e una richiesta d’amicizia.
Con estrema calma e rispetto per il loro lavoro, dovrete avvicinare l’assistente che segue il vostro professore e, nella maniera più gentile possibile, chiedergli se può mettervi in contatto col docente. Mi raccomando: siate accomodanti e molto, molto pazienti.
Nella speranza che questi consigli vi siano stati utili, saluto ogni singolo studente in cerca di un professore invisibile e ogni assistente che ogni giorno, con dedizione e coraggio, si occupa del suo docente come Madre Teresa di Calcutta faceva con gli ammalati.
Siate forti!
Per una preparazione adeguata ti consigliamo di acquistare “Come si fa una tesi di laurea” di Umberto Eco.E’ un testo davvero utilissimo che ti sarà indispensabile per scrivere ed elaborare una tesi di laurea originale ed efficace.
1 Comment
Un professore che non risponde alle email è un professore che non ti rispetta.
Io sono uno studente lavoratore ed ho anche una certa età. Per incontrare la professoressa ho fatto salti mortali per avere un paio di ore di permesso.
Morale della favola: appuntamento disatteso e lei che non risponde al telefono.
Ma chi c…o crede di essere?
Ho immediatamente cestinato gli appunti.
Cambiare strada e stare più lontano possibile da questa gentaglia è l’unica soluzione, a costo di ricominciare tutto daccapo.
E una volta laureati, al limite, una bella segnalazione al rettore, se parliamo di casi gravi…