Schemi fantastici e come farli: La guida!
- Francesca Meneghini
- 30 Gennaio 2017
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Quanto ci si mette a compilare un intero quaderno di schemi? E non toglierà troppo tempo allo studio?
Beh, ecco.. se viene fatto senza un metodo e in modo poco intelligente, la risposta è: sì!
Spendere giorni e settimane a scrivere una parola dopo l’altra senza un senso logico, e senza un metodo, ci occuperà un sacco di tempo inutilmente.. che potevamo dedicare ad altre fasi dello studio (o magari alla nostra passione per il giardinaggio, l’ippica o le serie tv.. ma questa è un’altra storia!).
Schematizzare, per molti è fondamentale, soprattutto per chi ha una memoria fotografica. Ma potrebbe essere utile a qualsiasi Studente in Crisi che si trovi in difficoltà con un passaggio complicato della materia, o un libro noiosissimo e ripetitivo (per essere gentili!).
Schematizzare ci permette ad esempio di memorizzare e comprendere meglio il concetto, scrivendolo e rielaborandolo, a parole nostre.
(Numerosi studi scientifici provano infatti che l’attività di scrittura, stimola la nostra memoria!).
Però.. c’è un però! Schematizzare, ci sarà veramente utile a realizzare tutte queste cose fantastiche, solo se lo facciamo in modo intelligente..
quindi, sedetevi; mettetevi comodi, e iniziamo!
Indice dei contenuti
Schemi fantastici e come farli: La guida!
ì1. Schematizzare NON significa riassumere!
Questo vuol dire che non dobbiamo riscrivere intere frasi o concetti. Solamente parole, frasi brevi, elenchi puntati, e mappe concettuali.
Per riuscire a farlo, poche e semplici consigli:
• Abbreviare quelle parole (perché ci saranno sicuramente) che utilizziamo, e abbiamo utilizzato molto spesso nel nostro ciclo di studi.
Ebbene sì, a volte è necessaria anche solo una lettera!
(Ad esempio per gli studenti di giurisprudenza, che sicuramente diranno le parole diritto e articolo almeno centosettantordici milioni di volte a paragrafo; diritto diventa D. , articolo = art. e costituzione sarà Cost. ecc..)
• Inoltre se un capitolo/paragrafo parla di un certo argomento, ad esempio “le parti e i soggetti“, se scriverete solamente sogg. .. SORPRESA! Rileggendo lo schema, capiremo (e leggeremo) automaticamente la parola soggetti ..
E questo vale per tutte le parole CHIAVE che ci sono nel testo.
• Abbreviare anche le parole lunghe e conosciute, come aggettivi o avverbi.
Partiamo con un esempio .. se dobbiamo scrivere sicuramente , scriveremo solo sicuram. !
Leggendo, infatti, vi accorgerete che non avrete nessun problema (GIURO!) a capire che si trattava della parola sicuramente. Perché?
Perché il nostro cervello funziona per contestualizzazione; quasi tutti gli avverbi infatti, in italiano, finisco per -mente. Questo vuol dire che se leggiamo nella nostra lingua (o comunque una lingua che noi conosciamo come se fosse una lingua madre) abbiamo piena padronanza sia delle parole che utilizziamo, sia della costruzione sintattica della frase, e quindi non avremo difficoltà, all’interno di un concetto che abbia senso compiuto, ad immaginare nella nostra mente quale sia la parola abbreviata.
• Utilizzare simboli e frecce per abbreviare concetti o parole.
Dulcis in fundo.. le frecce sono una parte fondamentale della schematizzazione, e solitamente stanno a significare una conseguenza, un passaggio logico o necessario.
Si possono utilizzare molti altri simboli come ad esempio il simbolo VS (che in latino significa versus) per contrapporre due concetti, = al posto della parola uguale e ≠ per segnalare delle differenze.
2. Essere il più chiari e ordinati possibile
Il nostro obiettivo infatti, non è di sicuro ottenere degli schemi belli, ma degli schemi sensati e utili.
E’ anche vero però, che il nostro cervello sarà più propenso ad approcciarsi a un’immagine ordinata e chiara (e quindi di conseguenza bella!) piuttosto che a un’ammasso di geroglifici egizi, colorati e sottolineati con tutti i colori della scala Pantone® (Riconoscete i vostri schemi?).
E’ infatti importante anche mantenere un ordine cromatico che non ci confonda e ci aiuti invece a visualizzare un’immagine mentale dello schema.
Ed ecco tutto.
Se seguirete tutte queste regole, riuscirete a studiare su un testo che avrete scritto (tutto, e di sana pianta) voi, e come tutte le cose che si conoscono bene (perché farina del nostro sacco) non avrete più bisogno di consultare un semplice (oddio semplice.. sempre per modo di dire eh) e noioso libro di testo.
Non vedete l’ora di avere nelle vostre mani i vostri schemi fantastici?!