Se “Inside Out” si basasse sulle fasi che precedono una sessione d’esame

 Se “Inside Out” si basasse sulle fasi che precedono una sessione d’esame

Ieri, colto da incredibili sprazzi di vitalità e voglia di vivere, ho deciso di dare un senso alla mia vita da Studente/lavoratore in crisi concedendomi un terapeutico film serale, ed ho scelto: Inside Out. Il film mi è piaciuto, sono rimasto piacevolmente stupito, credo che la Disney abbia confezionato un bel film, anche se non supererò facilmente il TRAUMA della scomparsa di Bing Bong.  Tuttavia mentre lo guardavo mi sono reso conto di una cosa: le 5 emozioni ricalcano perfettamente le fasi che si attraversano prima di una sessione d’esame.
Vi invito a leggerle mentre demolite definitivamente la vostra “Isola della voglia di studiare”.

Se “Inside Out” si basasse sulle fasi che precedono una sessione d’esame:

Gioia

gioia

Il periodo di gioia è breve ma intenso. Inizia quando finisce la sessione d’esame. Basti pensare alle quantità di alcol che scorrono a fiumi nel corpo dello studente medio ed al seguente periodo di cazzeggio fatto di streaming compulsivo.
Purtroppo la fase di gioia è destinata a terminare miseramente con la presa di coscienza che ci sarà un’ennesima terribile sessione d’esame.

E se hai finito gli esami e devi fare la tesi, beh, di gioia non ne proverai per un bel po’ (si scherza, ma neanche tanto).

Disgusto

disgusto

Disgusto per ogni cosa riguardante l’esame, a cominciare dal libro di testo “consigliato” dal professore, che sembra scritto nella lingua di Mordor, fino ad arrivare all’assistente del professore, simpatico come un attacco di diarrea in funivia.
Datemi i broccoli e tenetevi gli esami.

Rabbia

rabbia

La fase della rabbia impone allo studente il classico atteggiamento da serial killer colombiano consumato. In questa fase l’odio si riversa su ogni cosa: amici, fidanzati, parenti, serie TV che finiscono troppo in fretta, e soprattutto sulla segreteria studenti, ma in questo caso è sempre giustificato.
Neanche lo shopping terapeutico su Amazon è in grado di produrre effetti positivi,  lo sarebbe se iniziassero a vedere pacchi di CFU.

Tristezza

tristezza

E’ la classica fase in cui si passa dal “Mi ritiro in un monastero a studiare” a “Mi ritiro dall’università e vado a vendere panini all’astice in Mozambico“. In questa fase lo Studente in crisi comprende la verità assoluta: “Superare tutti gli esami è un’impresa praticamente impossibile”, come perdere peso mangiando kebab tutti i giorni.

Siamo nella stagione del: “Ho la voglia di vivere del nonno di Heidi” e “Mi sento più inutile di Gianni Sperti ad un convegno sulla meccanica quantistica”.

Paura

PAURA-INSIDE-OUT

Ci siamo, manca poco al primo esame, il primo di una lunga serie, il MaiUnaGioiaTime. Il pericolo è in agguato. Ci si sveglia la mattina in un letto impregnato di sudore ed ansia allo stato liquido, le occhiaie cadono paurosamente dagli occhi.

E se non ce la faccio quando lo darò? Che domande mi farà? Se non lo passo sarò disoccupato a vita!

Tutte paure più che comprensibili, anche se il rischio di restare disoccupati resta invariato a prescindere dal possesso di una laurea.
In questa fase siamo tutti fratelli e ci vogliamo un bene dell’anima, talmente forte da poter distruggere un professore e trasformarlo in Horcrux. Persino gli studenti di Lettere e Ingegneria iniziano a sentirsi parte di un unico grande ingranaggio.

 

 

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